Oggi ti parleremo di un’opportunità che voi imprenditori avete, ma che troppo spesso ignorate. Quante volte ti è capitato di investire per la tua attività in pubblicità? E quante volte hai chiamato il tuo commercialista per capire e chiedergli come identificare tali costi? Attraverso questa guida ti daremo tutte le risposte che cerchi. Partendo da quali costi rientrano nelle spese di pubblicità e propaganda arrivando alla deducibilità delle spese.
Spese di pubblicità: quali sono?
A fornire una definizione chiara, è stata l’Agenzia dell’Entrate che ha circoscritto tale ambito “all’attività indirizzata alla trasmissione di un messaggio promozionale, relativo a beni e servizi”, tutto purché queste siano riconducibili ad un unicum, rappresentato dalla prestazione principale e qualificabile come attività pubblicitaria.
Le spese di pubblicità e propaganda hanno una finalità promozionale, il loro obiettivo è incrementare le vendite, nel breve o nel medio-lungo termine.
Se vuoi effettuare una campagna pubblicitaria per la tua impresa, ti consigliamo di curare dapprima ogni aspetto fiscale. Ciò ti sarà utile ad evitare eventuali contestazioni.
Prima tra tutte, l’accusa di averla realizzata solo per risparmiare sulle tasse e non per ragioni economiche.
Le Spese di pubblicità non sono quelle di rappresentanza
Tra le spese di pubblicità non rientrano le spese di rappresentanza, e ti spieghiamo subito perché.
Le spese di rappresentanza hanno le seguenti caratteristiche (noterai che sono diverse da quelle che caratterizzano i costi di pubblicità).
- Inerenza e congruità. Sono state effettivamente sostenute ed è possibile;
- Gratuità. È l’elemento essenziale che le connota, ovvero la mancanza di un corrispettivo economico in cambio di un servizio promozionale (ciò che avviene per i contratti di sponsorizzazione);
- Ragionevolezza. Vengono perseguite finalità promozionali e di pubbliche relazioni, idonee a generare, potenzialmente, benefici economici per l’impresa, o che siano coerenti con pratiche commerciali di settore.
In altre parole, mentre le spese di pubblicità hanno come scopo l’aumento delle vendite e dei ricavi, quelle di rappresentanza hanno come finalità la promozione dell’immagine dell’impresa e sono esclusivamente gratuite.
Spese di pubblicità: come funziona la deducibilità
Passiamo ora al secondo punto, quello di maggiore interesse per te imprenditore. Ossia come funziona la deducibilità per spese di pubblicità.
Dal 2016, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in ambito fiscale e in materia di bilancio dell’esercizio, attraverso il D.Lgs 139/2005, sono state introdotte delle modifiche sulla deducibilità di tali spese.
Se prima le spese di pubblicità potevano essere capitalizzate, ora non più. Vanno infatti imputate al Costo economico nell’esercizio in cui sono state sostenute. In questo caso, vi è una deducibilità del 100%.
Spese di pubblicità: ecco l’eccezione
Come abbiamo detto sopra, le spese di pubblicità vanno inserite come costo economico. C’è però un’eccezione: tali spese possono essere capitalizzate solo e se rispettano i requisiti per essere qualificate come spese di impianto e ampliamento.
I requisiti per rientrare nelle spese di impianto e ampliamento sono:
- vengono sostenute in un momento specifico dell’attività (ad esempio nella fase di start-up o in fase di espansione operativa). Non hanno quindi una frequenza ricorrente come quelle di pubblicità;
- hanno un’utilità futura, ossia dimostrano una correlazione oggettiva con i benefici futuri di cui l’azienda potrà godere;
- sia stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità.
Spese di pubblicità: rientrano anche le spese di sponsorizzazione?
Le spese di sponsorizzazione per essere qualificate come spese di pubblicità devono avere come scopo quello di reclamizzare un prodotto o il brand dell’impresa, e essere corrisposte a fronte di un obbligo sinallagmatico del beneficiario.
Sono caratterizzate infatti dall’esistenza di un rapporto sinallagmatico, ossia un contratto bilaterale a prestazioni corrispettive, in cui abbiamo due soggetti:
- Sponsor che si obbliga ad una prestazione in denaro affinché venga pubblicizzato il suo brand o i suoi prodotti e servizi;
- Sponsorizzato che si impegna a propagandare l’attività svolta dallo sponsor.
Se rispettano tutti questi requisiti, le spese di sponsorizzazione sono integralmente deducibili.
Esempio: Come imprenditore nel settore food, ho deciso di sponsorizzare la mia attività grazie ad una squadra di calcio locale. Abbiamo stipulato un contratto in cui loro si impegnano a promuovere il mio brand (attraverso logo sulla divisa di squadra) in cambio di corrispettivo economico.
Conclusioni
Per riassumere, le spese di pubblicità possono essere deducibili:
- interamente al 100% se rientrano nel conto economico tra i costi dell’esercizio;
- attraverso la quota di ammortamento se capitalizzate perché rientrano tra i costi di impianto e ampliamento.
Bella scoperta vero? Tutto ciò potrebbe rappresentare una grande occasione per la tua impresa, un doppio vantaggio nel momento in cui potrai:
- investire sulla promozione della tua azienda, rafforzando l’immagine del brand e valorizzando le caratteristiche dei prodotti e servizi che offri al tuo target;
- scaricare tale investimento, deducibile, ripetiamo al 100%.